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Il Coach...
Massimo Milani 

Oggi inizia una rubrica dedicata alle interviste ai nostri tecnici che ci racconteranno non solo la loro esperienza tecnica nella nostra società, ma ci daranno anche informazioni tecniche su tutte le varie specialità che vengono svolte presso la nostra struttura.

Iniziamo da MASSIMO MILANI, con il quale siamo legati soprattutto perché con lui è iniziata questa nostra avventura. La scuola di ATLETICA LEGGERA A FIANO con il tempo è cresciuta in numeri e qualità, grazie anche al suo contributo. 

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 E' sempre stato un mio desiderio allenare, fin dall'eta di 16 anni. Il rapporto tra atleta e tecnico in tre parole: collaborazione, complicità e rispetto 

Ciao Massimo, per quale ragione hai iniziato ad allenare? 

E’ sempre stato un mio desiderio, fin dall’età di 16 anni, diventare un insegnante di educazione fisica e di conseguenza un allenatore. Lo ritenevo, e lo ritengo ancora, un modo per rimanere sempre nel mondo dello sport, dopo averlo praticato a livello agonistico per anni.

Ora l’atletica ti assorbe tempo ed energie, ci racconti la tua esperienza e le tue maggiori soddisfazioni?

Ci vorrebbe una rubrica tutte le settimane per raccontare tutte le soddisfazioni che i ragazzi mi hanno regalato in tanti anni. Citerei soprattutto, a livello agonistico tutti i ragazzi che si sono affermati nelle varie competizioni regionali e nazionali. Sperando di non fare torto a nessuno ricordo con piacere Arianna Sacchetti che ci ha regalato vari titoli regionali e tre partecipazioni ai campionati Italiani. Riccardo Valorosi vincitore di un titolo regionale e che ha partecipato ai campionati italiani lo scorso anno prima di subire un infortunio che lo ha tenuto lontano dalle competizioni per un po’ (a proposito: Riccardo sbrigati a tornare che ti aspettiamo). La staffetta 4 X 100 che ha ottenuto un favoloso 9° posto ai campionati italiani allievi composta da Luca Abadelli, Riccardo Valorosi, Daniel Stroe e Daniele Ercolani. Luca Abadelli che nel corso di questi anni ha conquistato vari titoli regionali e si è guadagnato la partecipazione a varie competizioni nazionali conquistando un 4° posto nei 200 m indoor e il titolo di campione italiano nella staffetta con la Studentesca Andrea Milardi di Rieti. Ce ne sarebbero tanti altri da citare ma come ho già detto sarebbero troppi ma certo non meno importanti. Se però parliamo di soddisfazioni a livello assoluto e non solo sportivo, la cosa che più mi colpisce è vedere i nostri ragazzi crescere, maturare, iscriversi all’università, a volte sposarsi, ma rimanere sempre legati a un mondo e un ambiente che in qualche modo credo che abbia contribuito a farli diventare le persone che sono oggi.
Poi ci sono degli episodi particolari che hanno segnato questi anni in vario modo, uno fra tutti Daniel Stroe, nostro atleta di punta, che a una Corri per il Verde accompagna uno dei nostri piccoli in difficoltà fino al traguardo incoraggiandolo e aiutandolo a non mollare.
 

Che ruolo ha, secondo te, l’allenatore nello sviluppo di un atleta?

Altra domanda da un milione di dollari...Se tralasciamo l’ovvio compito di istruirlo tecnicamente, guidarlo nell’allenamento per migliorare le sue capacità condizionali e consigliarlo nelle scelte da prendere, direi che l’importanza dell’allenatore sta soprattutto nel riconoscere le potenzialità e le attitudini dell’atleta per farle emergere e renderlo pertanto consapevole delle sue capacità.

Quale deve essere il rapporto tra atleta ed allenatore secondo te?

Tre parole secondo me sono fondamentali: collaborazione, complicità e rispetto. Ovviamente devono esistere da tutte e due le parti altrimenti verrebbe a cadere quel rapporto di fiducia che è la base fondamentale di tutti i rapporti tra persone.

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