CORRERE.....
di Berardo Di Marcello
Correre... sembra una parolina magica: o conquista o allontana. Ormai avanti negli anni posso affermare che correre è stata, ed è ancora, a quasi 70 anni, una vera passione.
Quando finalmente dopo 44 anni di lavoro e 65 anni di età, sono andato in pensione, ho capito che forse era arrivato il momento.
Non è mai troppo tardi...
Da ragazzino per diverse ragioni non sono stato mai un grande sportivo, neanche ho giocato a calcio. Sicuramente perché non mi attirava e inoltre mia madre non me lo permetteva per paure varie, contrariamente a tanti bambini della mia età. La mia infanzia purtroppo non è stata facile.
Ad un certo punto della mia giovinezza, più vicina all'età adulta, non ricordo bene il motivo, non sapendo giocare a calcio, non avevo soldi per palestre o altri tipi di sport più costosi e visto che sentivo dire che fare sport faceva bene, la cosa che sembrava più alla mia portata era la corsa, e così ho iniziato a correre. L’ho fatto in modo del tutto amatoriale andando a fare, due o tre volte la settimana, qualche corsetta verso le zone periferiche e di campagna del mio paese.
Da quei giorni, salvo periodi particolari della mia vita, non ho mai più smesso.
Potrei raccontarne tanti episodi ma mi piace porre l’attenzione su come ho cercato, negli anni, il modo di far coesistere il desiderio di correre con le esigenze del lavoro e della famiglia. Ad esempio, l'inverno quando il tempo di luce disponibile si riduceva non era semplice andare a correre la sera tornando dal lavoro così cercavo di andare la mattina molto presto 5 /5.30. Faceva freddo, a volte molto freddo, così mi coprivo, forse troppo, e mi lanciavo nella mia corsetta. Essendo ancora buio correvo per le strade illuminate dentro il paese; mi viene ancora da sorridere quando mi capitava di passare vicino ad una fermata del bus dove c’erano i pendolari che di buon’ora prendevano il pullman per andare a lavoro a Roma. Mi avranno preso per matto, ma la passione ti fa fare cose che diversamente non faresti. Poi la domenica andavo quando a casa tutti stavano ancora dormendo, un pochino più tardi del solito ma comunque sempre presto sacrificando le ore di sonno.
Ho sempre corso come ne ero capace, senza mai pensare di farlo in modo più organizzato iscrivendomi ad una società di atletica. Un collega, presidente di un’associazione sportiva, venuto nel reparto dove lavoravo può darsi che mi abbia proposto di iscrivermi, non ricordo, ma non mi sembrava fossi all'altezza di un impegno più "serio". Avevo corso sempre da solo ritagliando a fatica degli spazi nei numerosi impegni di lavoro e familiari. Così per tantissimi anni non, essendo iscritto ad un’associazione sportiva, non mi sono mai cimentato in gare ufficiali di corsa organizzata.
Poi, quando finalmente dopo 44 anni di lavoro e 65 anni di età, sono andato in pensione, ho capito che forse era arrivato il momento di iscrivermi ad una società podistica, ricordando il famoso proverbio: "non è mai troppo tardi"!ahahahah.
Certo sono partito con una delle ultime categorie 65-69, saltando tutte le altre ma per me era importante poter partecipare alle tante gare che venivano organizzate dalle varie società.
Da allora non mi sono mai fermato ( pandemia a parte) facendo tante gare 10 -12-13km sino alle mezze maratone 21,097 km. Nella maratona non mi sono mai cimentato anche perché non credo di poterla fare in tempi che io reputo accettabili così non ho mai provato.
Di mezze maratone ne ho fatte tante, in un anno mi pare fosse il 2018 o 2019 ne ho fatte addirittura 6. Un paio all'estero: Londra ed a Cork (Irlanda) dove vivevano i miei figli. In Irlanda per due anni di seguito sono arrivato prima nella mia categoria. Un anno ho vinto anche a Londra. Correre con i figli (la mia passione è passata anche a loro) è stata davvero una sensazione che non si può descrivere. Tirando le somme di questi 5 anni di corse agonistiche posso ritenermi più che soddisfatto perché nelle diverse gare riesco a piazzarmi sempre nei primi posti della mia categoria.
Adesso sono nella categoria 70-74 da quando sono riprese le gare dopo la stretta della pandemia posso dire che sta andando ancora bene, anche se mi rendo ben conto che la velocità e la resistenza ai ritmi sostenuti inizia a diminuire, però non mollo. Mi alleno sotto la guida attenta e paziente del qualificato coach Maurizio e partecipo alle gare, vedremo ancora per quanto.
Concludo dicendo che la corsa è bellissima perché ti fa vivere delle sensazioni incredibilmente belle: quando arrivi al traguardo e senti che la fatica è finita e puoi gustarti il meritato riposo pur se hai qualche doloretto o indolenzimento nel corpo si spargono meravigliose sensazioni di benessere che si devono provare, non si possono raccontare. Auguro a tutti di poter provare a fare questa esperienza, magari gareggiando da più giovane di età